IAN GIOVANNI SOSCARA

2017 / 12 November

Il piccolo incidente della lampada rotta.


Nell’antico Giappone del XV secolo, era buona abitudine riconsegnare dignità e storia anche ad un oggetto rotto che si era infranto per sbaglio  o incidentalmente a causa di una piccola o grande distrazione.

Sicuramente avrete già sentito parlare di questa pratica filo-zen che esalta il valore del danno e valorizza i segni dell’errore che vengono saldati e ricongiunti addirittura con polvere d’oro acquistando ancora più significato e qualità.

Questa antica tecnica infatti è denominata “kintsugi” (金継ぎ), o “kintsukuroi” (金繕い), che sta per oro (“kin”) e riunire, riparare, ricongiunzione (“tsugi”).

Ma non è di questo che vorrei parlare, la mia introduzione servirà per raccontare un episodio che mi ha coinvolto personalmente.

Dopo una cena con nuovi e cari amici è capitato che sfogliando un album fotografico sopra il mobile accanto al tavolo, la nostra ospite, ha urtato per caso una lampada a noi cara, una rappresentazione di una scimmia che regge una lampadina. Questa piccola scultura era un oggetto di casa, un simbolo del salotto, un regalo di qualche anno fa a cui tutti eravamo legati proprio per le sue caratteristiche e per la simpatia che emanava.

Una scimmia bianca, un ricordo che illuminava le nostre serate.

Quando tutti i protagonisti della cena hanno visto la scimmia infrangersi per terra è stato un po’ come mettere in pausa la serata.

Che guaio irreparabile, che momento interminabile è sembrato far vivere ai nostri cari ospiti.

L’amica gentile che aveva generato il danno era mortificata e senza parole, il marito e le figlie imbarazzate e noi tristi cercavamo di tranquillizzare tutti, anche noi stessi.

Può capitare, ne possiamo comprare una copia, non c’è nessun problema, tutte rassicurazioni reali dentro le quali salutarci nel migliore dei modi.

Quando il marito, silenzioso e saggio, chiede di avere i cocci, i resti della scimmia finiti nella paletta della scopa.

Noi li consegniamo a lui, scongiurandolo di non preoccuparsi che il valore della serata era insito nella bella compagnia che ci eravamo scambiati e regalati a vicenda.

Ci salutiamo.

Dopo circa un mese, andiamo a cena casa loro, davanti al miglior vino e pietanze gustose preparate con cura e riscaldati dal calore del camino che illuminava l’allegria e le nostre chiacchere.

Trascorriamo ore felici e pieni di sapori e delizie verbali consumiamo il tempo nella loro taverna colma di ricordi, oggetti di storia e fotografie di un passato fatto di tradizioni e semplicità.

A fine cena questo signore gentile ci consegna, dentro un incarto, un sorriso e una sorpresa. Scartato l’oggetto ci troviamo di fronte ad un’emozione grande. La nostra scimmia, lei, e non una riproduzione, ci guardava come se potesse comunicare:

“Si sono proprio io”. Con qualche piccola impercettibile imperfezione il nostro caro amico aveva riunito i cocci, ricostruito alcune parti danneggiate e riconsegnato a quella che in origine era una lampada, una storia più longeva e grande.

Chi l’avrebbe mai detto! Quella sera, inconsapevolmente,  la nostra gradita ospite, sfogliando un album dei ricordi ci aveva regalato e costruito per tutti un ricordo ancora più potente e condiviso.

Non solo in oriente quindi accadono queste magie, il gesto di questa famiglia è come la polvere d’oro. Il piccolo incidente della lampada rotta, ci ha riconsegnato il valore dell’amicizia, quella che sa sporcarsi le mani di calce, quella che sa di umiltà, quella che non si sogna di buttare un oggetto rotto riacquistandone uno nuovo.

Sarebbe stato  facile, troppo semplice per Gianluca, Michela, Sara e Sofia, regalarci una lampada nuova buttando nel cestino dei rifiuti un’occasione come questa:

Indimenticabile, indelebile nel nostro e nel loro nuovo album dei ricordi.

Ciò che ci ha lasciato al buio ci ha riportato una luce più grande.

Grazie.

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  • “Con qualche piccola impercettibile imperfezione …” quelle che la renderanno per sempre la “Vostra” lampada…
    Grazie Giovanni per questo bel racconto e Gianluca per quella “silenziosa saggezza”, sarà perché vi conosco, dove si mette MI PIACE? (smile)

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